Il suo sogno è quello di creare uno spazio di sostenibilità tra natura e pesca, tra bellezza naturale e arte, tra protezione e fruibilità;
è quello di crearlo nel mare, per portare tutti a ’guardare nel mare e scoprire che vi è tanta natura e bellezza che normalmente trascuriamo in quanto invisibile -
e che il mare nostrum è giornalmente depredato dalla pesca illegale, inquinato dai rifiuti tossici e dai detergenti chimici, e cementificato da opere inutili o malfatte.
Il progetto ’La Casa dei Pesci’ nasce lontano, nasce da lunghi anni di battaglie dei pescatori artigianali,
contro l’invadenza della pesca industriale che distrugge gli stock ittici e peggio ancora devasta sistematicamente la flora e la fauna bentonica,
desertificando i fondali; nasce dalla certezza che lungo gli 8.000 km di coste italiane sarà sempre impossibile far applicare la legge con un controllo capillare, ma servono mezzi di dissuasione fissi.
L’anno di svolta è il 2005, quando la Regione Toscana, con una nuova sensibilità al futuro del mare, attiva l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Toscana (ARPAT)
e la Provincia di Grosseto per attuare la messa in mare, rispettivamente, di dissuasori della pesca illegale e di barriere di ripopolamento ittico.
Purtroppo la dotazione finanziaria non era sufficiente per attuare una protezione completa, ma solo per creare alcune fasce di protezione.
Su questa base, Paolo Fanciulli, alla guida del Consorzio Piccola Pesca Monte Argentario, è intervenuto ottenendo il coinvolgimento di AGCI Agrital, di WWF Italia,
Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (FIPSAS), Comune di Orbetello,
di molte imprese e associazioni locali, di tantissimi turisti italiani e stranieri, e riuscendo a finanziare la messa in mare di un numero triplo di dissuasori,
nell’area di fronte ai Monti dell’Uccellina. In sintesi, riuscendo a creare un’area in cui qualsiasi azione di pesca illegale è impossibile.
Sono passati tanti anni dal lontano 2006, la natura ha ripreso il sopravvento e con essa il sogno di sempre, ampliare l’area di protezione, ri-costruire gli anfratti naturali che offrono riparo ai pesci,
arricchire ’la casa dei pesci con opere artistiche capaci di spingere tantissimi turisti a ’mettere la testa sott’acqua e creare nuove prospettive di sviluppo sostenibile, capaci di contrastare il dilagare
della desertificazione.
L’obiettivo è preciso: oggi, intorno a Paolo cèè un nuovo gruppo di persone, imprenditori e associazioni che vuole realizzare questo progetto: Naturalmente Toscana - Consorzio delle Aziende del Parco della Maremma,
AGCI-Agrital, WWF Italia, Italia Nostra, PLEF - Planet Life Economy Foundation, ecc.; e moltissime certamente si aggiungeranno
la Casa dei Pesci sarà bella da emozionare, accogliente da volerci tornare, protetta da ogni illegalità.